(Teleborsa) - Dopo oltre tre anni di discussioni e non poche fasi di stallo, Stati Uniti e Unione Europea trovano la quadra sulla normativa sui derivati, i prodotti finanziari al centro della crisi del 2008.

L'annuncio è arrivato ieri per bocca di Jonathan Hill, Commissario ai servizi finanziari, alla stabilità finanziaria e all'unione dei mercati, e di Timothy Massand, numero uno della Commodity Futures Trading Commission (CFTC) USA.

Il mercato dei derivati, che vale circa 550 mila miliardi di dollari, è essenzialmente regolato da Europa e Stati Uniti, ma fino ad oggi le due parti si erano dimostrate ostili ad accettare le rispettive normative in materia e senza un'opportuna convergenza gli operatori erano costretti a rispettare molti requisiti spesso costosi.

L'intesa ruota intorno alla regolazione delle clearing house, entità che teoricamente dovrebbero aiutare a prevenire il collasso dei mercati garantendo che la parte coinvolta in una transazione di derivati sia pagata se l'altra finisce in default.

I legislatori europei accetteranno le regole riguardanti clearing house americane come se fossero "equivalenti" alle proprie.

Non è ancora chiara la tempistica dell'implementazione dell'intesa.