(Teleborsa) - Cattive notizie per l'attività industriale in Giappone, soprattutto a causa della frenata degli ordini e delle esportazioni sui timori per un rallentamento dell'economia globale.

Nel mese di marzo l'indice PMI manifatturiero giapponese si è attestato a 49,1 punti dai 50,1 di febbraio. L'indicatore scivola così in zona contrazione, ovvero sotto la soglia critica dei 50 punti che fa da spartiacque tra crescita e decrescita, cosa che non accadeva ormai da aprile 2015. Le attese del mercato erano per un indice a 50,6 punti.

Secondo Amy Brownbill, economista Markit, uno dei fattori chiave del declino del manifatturiero riguarda la flessione della domanda internazionale: i nuovi ordini all'esportazione hanno segnato infatti la contrazione più acuta degli ultimi tre anni.