(Teleborsa) - L'attenzione degli investitori resta concentrata sulla riunione dell'OPEC, in calendario domani 2 giugno, mentre sono in pochi a scommettere sulla possibilità che si arrivi ad un accordo per il congelamento della produzione dopo il fallimento del precedente tentativo ad aprile.

A sostenere il rally del greggio in questi ultimi giorni hanno contribuito le interruzioni produttive di alcuni Paesi produttori, che avevano più che compensato l'aumento in Iran, ma anche i dati sulle scorte settimanali, scesi più delle attese.

Nel frattempo, il contratto di luglio sul Light Crude scambia a 48,1 dollari al barile (-2,04%) mentre il Brent cede l'1,90% a 48,94 dollari.