(Teleborsa) - Il dato sul commercio al dettaglio merita "una lettura molto negativa" perché testimonia l'influenza del decrescente clima di fiducia delle famiglie nei comportamenti di spesa.

Anche se sono ancora presenti indicazioni favorevoli relative al turismo e alle vendite di auto, il peggioramento del quadro dei consumi si desume dal profilo negativo delle vendite nelle piccole superfici e dalla circostanza che, nell'ambito della grande distribuzione solo il discount presenta tassi di crescita superiori al 2%. E' il commento dell'Ufficio Studi Confcommercio sui dati Istat diffusi oggi, che chiede come prima cosa "la riduzione di un punto di ciascuna delle cinque attuali aliquote Irpef a partire dal 2017".

Anche per Confesercenti i dati diffusi dall'Istat "sono preoccupanti". Se nel corso degli ultimi mesi, le vendite al dettaglio hanno continuato a registrare una tendenza alla stabilizzazione, "a luglio assistiamo ad una vera e propria battuta d'arresto", in particolare dei beni non alimentari.

La possibilità di un rallentamento dei consumi nella seconda parte dell'anno sembra, dunque, confermata: la frenata si concentra, in particolare, sul comparto dei beni durevoli e semidurevoli, confermando il "clima di incertezza delle famiglie e delle imprese italiane".