L’attesa per la missione ExoMars nel nostro paese è stata dettata dalle risorse italiche che sono state impegnate soprattutto nel lander Sciapparelli, quasi del tutto costruito in Italia. E’ interessante sapere che la sonda Schiapparelli, un concentrato della più moderna tecnologia in una massa di circa 600 Kg, rappresenta solo il primo atto del progetto ExoMars. Era stabilito che la missione sarebbe stata di soli 4 sol, il sol corrisponde al giorno solare medio sul pianeta Marte. Dopo di che, concluso l’invio dei dati alla Terra attraverso la sonda TGO, Schiapparelli si sarebbe dovuta spegnere per esaurimento delle batterie. La seconda parte della missione ExoMars avrà, comunque luogo perché i tecnici dell'ESA considerano comunque un successo la missione di Schiapparelli che ha inviato circa 600 MB di dati durante la fase di discesa su Marte. Quindi, nel 2020 sarà inviata un'altra sonda con a bordo un rover, un sistema robotico motorizzato, che una volta atterrato, si spera integro, esplorerà per l’Europa la superficie di Marte.
Questi i fatti tecnici. La fine poco gloriosa del modulo Schiapparelli e le dichiarazioni soddisfatte dell'ESA stridono un po' ma, se i tecnici si dichiarano soddisfatti, dopo i tanti anni di lavoro spesi in questo progetto, fa sperare ancora che l'Europa possa limitare il dominio USA nell'esplorazione extra terrestri.
Non tutto è perduto, quindi, lo vogliamo credere soprattutto per amor patrio, ma di tutta questa storia quello che è più "fragoroso" sono le parole, anzi gli urli strozzati dei politici che volevano intestarsi il mancato successo italico. "L’Italia porterà l’Europa su Marte" ha detto recentemente qualcuno avvezzo agli slogan, i motivi erano altri, ma per adesso dovrà attendere una "resurrezione" prima di affermare tanto.