(Teleborsa) - L'euro torna ad apprezzarsi un po' nei confronti del biglietto verde, dopo aver toccato negli ultimi giorni nuovi record negativi, a causa dell'incertezza sulle politiche economica e monetaria degli Stati Uniti.

Si è registrata però una reazione favorevole alla moneta unica dopo le Minutes del FOMC, nonostante i verbali dell'ultimo incontro di politica monetaria della Fed abbiano messo in luce l'incertezza sul futuro ed aperto alla possibilità di un'accelerazione dell'exit strategy della Fed. Stando alle risultanze della riunione, i tassi potrebbero essere alzati più velocemente in caso di recrudescenze inflazionistiche connesse ad una politica economica accomodante.

Eppure, il mercato dei cambi non sembrerebbe affatto preoccupato di un rialzo dei tassi più veloce, poiché l'euro ha addirittura recuperato dai minimi, attestandosi a 1,0505 USD (+0,16%).

Esistono però altri fattori che stanno spingendo su la valuta di Eurolandia: i dati sull'inflazione dell'Eurozona (+1,1% nel 2016) sembrano preannunciare una politica più morigerata della BCE, favorendo un piccolo recupero dell'euro rispetto ad un dollaro che si mostra generalmente forte sul mercato valutario.