(Teleborsa) - Il produttore giapponese di airbag Takata smentisce le voci di bancarotta e recupera alla Borsa di Tokyo, evidenziando un solido rialzo del 18% dopo la debacle precedente.
Le azioni di Takata erano state zavorrate dai rumors relativi all'ipotesi di bancarotta della società, coinvolta nel cosiddetto "airbag gate" e costretta a patteggiare con gli Stati Uniti una multa salatissima da 1 milairdo per gli airbag difettosi montati su vari modelli e marchi di auto. I difetti hanno provocato una esplosione anomala e provocato la morte di 16 persone, coinvolgendo tanto Volkswagen quanto la Fiat Chrysler e fra le case asiatiche le auto di Honda.
Ovviamente, i continui richiami in USA e Canada hanno creato delle tensioni finanziarie fortissime alla società, costretta ad assorbire gli elevanti costi dei richiami e della multa, alimentando appunto le voci di fallimento, soprattutto da parte dei maggiori concorrenti, la svedese Autoliv ed il consorzio Kei Safety Systems.
Takata non andrà in bancarotta. Titolo in forte recupero alla borsa di Tokyo
Il produttore degli airbag difettosi, costretto a pagare una multa salata agli USA, ha smentito i rumors sull'ipotesi di bancarotta
25 gennaio 2017 - 11.29