(Teleborsa) - Sempre più banche si rendono conto che le piccole e medie imprese (pmi) hanno bisogno di ossigeno sul piano del credito e così moltiplicano le iniziative sulla sospensione delle rate o allungamento dei finanziamenti.

Secondo l'ABI - Associazione Bancaria Italiana - all'interno dell'iniziativa "imprese in ripresa" al 31 luglio 2017 sono state accolte 16.825 domande di sospensione del pagamento delle rate per un controvalore complessivo di debito residuo pari a 4,9 miliardi di euro e una maggior liquidità a disposizione delle imprese di 627 milioni di euro. Inoltre, sono state accolte 6.775 domande di allungamento del piano di ammortamento pari a 1,4 miliardi di euro di debito residuo.

L’analisi relativa alla distribuzione delle domande per attività economica dell’impresa richiedente evidenzia che:
- il 21,4% delle domande è riferito ad imprese del settore “commercio e alberghiero”;
- il 13,7% delle domande è riferito ad imprese del settore “industria”;
- il 16,4% delle domande è riferito ad imprese del settore “edilizia e opere pubbliche”;
- il 12,6% delle domande è riferito ad imprese del settore “artigianato”;
- il 9,2% delle domande è riferito ad imprese del settore “agricoltura”;
- il restante 26,7% agli “altri servizi”.

L’analisi relativa alla distribuzione territoriale delle domande accolte, per sede legale dell’impresa richiedente, evidenzia che:
- il 64,5% è riferito ad imprese residenti nel Nord Italia;
- il 19,8% è riferito ad imprese residenti nel Centro Italia;
- il 15,7% è riferito ad imprese residenti nel Sud Italia.

Si sottolinea che il nuovo Accordo per il Credito 2015 consente di sospendere anche i finanziamenti che hanno già beneficiato di tale strumento negli anni passati, con la sola esclusione di quelli per i quali la sospensione è stata richiesta nei 24 mesi precedenti.