(Teleborsa) - L’Italia sale ai vertici della longevità mondiale grazie alla dieta mediterranea. Per l'Organizzazione Mondiale della Sanità la nostra età media sfiora infatti di poco i 45 anni (44,9 per l'esattezza), posizionandosi immediatamente sotto la capolista Giappone, ma si è allungata al ritmo impressionante di due anni nel giro dell’ultimo decennio.

Un risultato che è anche il frutto delle scelte salutiste a tavola, che nel 2017 hanno visto una crescita record dei consumi dei prodotti tradizionali, affianco al noto calo delle nascite (le più basse dal 2008). Si va dal +7% per il pesce fresco fino +6% per la frutta fresca, che non è stata mai cosi’ presente in tavola da inizio secolo.

Non va dimenticato che la dieta nostrana è stata iscritta nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco, ormai quasi sette anni fa (era il 17 novembre del 2010). Un apprezzamento mondiale che si deve agli studi dello scienziato americano Ancel Keys, il quale per primo ne ha evidenziato gli effetti benefici dopo aver vissuto per oltre 40 anni ad Acciaroli, in provincia di Salerno.

Una dieta che, secondo Coldiretti, non è solo alimentazione ma anche un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, tra cui la coltivazione, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo.