(Teleborsa) - Occhi puntati sulla Catalogna, dove oggi 10 ottobre è il giorno della verità: alle ore 18 in Parlamento a Barcellona parlerà il presidente catalano Carles Puigdemont. Il Presidente si prepara a riferire sui risultati del referendum del 1°ottobre, quando 2 milioni di cittadini hanno detto sì all'indipendenza.

Puigdemont nei giorni scorsi non ha fatto mistero di voler dichiarare "l'indipendenza prevista dalla legge del referendum".

Ma la strada per l'autonomia è irta di ostacoli. Madrid non arretra. Il Premier Mariano Rajoy ha ribadito che il Governo impedirà l'autonomia catalana. L'Esecutivo "farà tutto il necessario" ha affermato il Premier aggiungendo: "la separazione della Catalogna non avverrà". Il vicesegretario del Partido Popular (PP) Pablo Casado ha lanciato un avvertimento al presidente catalano: "se dichiara l'indipendenza rischia di finire in carcere".

Anche la Corte Costituzionale che ha bloccato la dichiarazione di indipendenza, mentre domenica 9 ottobre Barcellona è stata lo scenario di una marcia contro l'indipendenza.


Non è solo una battaglia politica quella che si sta consumando, ma anche una battaglia economica poiché a fare paura sono le imprese in fuga. L'ultima ritirata, ma solo in ordine di tempo, è stata quella del gestore autostradale spagnolo Abertis che ha deciso di spostare la propria sede sociale da Barcellona e Madrid.