(Teleborsa) - Fino a qualche settimana non pochi operatori di mercato parlavano di possibile "tech bubble", ossia di bolla speculativa sul comparto tecnologico, alla luce del rally messo a segno nel 2017 da quasi tutti i colossi del settore, soprattutto negli Stati Uniti.

A giudicare dalla performance messa a segno ieri da Apple & Co. si direbbe che per il momento non vi è alcuna bolla pronta a scoppiare.

Ed è proprio il colosso di Cupertino ad aver catalizzato l'attenzione degli investitori nella prima sessione di Borsa del 2018.

Non solo perché ha annunciato l'acquisto di Buddybuild, una società canadese che produce strumenti per lo sviluppo di software, ma perché potrebbe compiere acquisizioni destinate a pesare sul comparto high tech a stelle e strisce.

Secondo Citigroup c'è il 40% di possibilità che Apple rilevi niente meno che Netflix, il provider di contenuti in streaming che in pochi anni è entrato nel gotha del comparto tecnologico USA, anche detto FAANG (acronimo di Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google).

Questo perché, spiega la banca d'affari, la Mela Morsa dovrà rimpatriare 252 miliardi di dollari cash, quindi tra i tanti progetti per spendere al meglio parte del proprio "tesoro", oltre agli investimenti in ricerca e sviluppo e ad operazioni azionarie, potrebbe anche rientrare l'esborso di 75 miliardi per rilevare Netflix.

Secondo molti analisti, però, la mossa di Citigroup servirà solo a catalizzare l'attenzione su Apple e accrescere il valore di Netflix, anche se non solo esclusi acquisti importanti da parte del produttore di iPhone.