(Teleborsa) - Sarà una lunga giornata anche oggi per il premier spagnolo Mariano Rajoy che probabilmente sarà sfiduciato dal Congresso dei deputati e sostituito dal socialista Pedro Sanchez. "Si apre una pagina nuova nella storia del nostro Paese" - ha affermato il leader socialista alla ripresa del dibattito in Parlamento sulla sfiducia - aggiungendo che il suo esecutivo "garantirà il rispetto degli impegni presi con l'Europa e la stabilità".

AL VIA LA SEDUTA CHE SANCIRÀ LA FINE DEL GOVERNO

La direzione del partito nazionalista basco PNV, come atteso, ha fatto sapere a Rajoy che i suoi 5 deputati voteranno, oggi, per la sfiducia. I 5 voti del PNV sono, infatti, considerati decisivi per fare vincere o perdere la mozione di sfiducia presentata dai socialisti contro il premier.

Se la mozione di sfiducia otterrà l'appoggio di 176 deputati su 350, Rajoy cadrà e sarà sostituito automaticamente alla Moncloa da Sanchez. Ma c'è la possibilità che il premier uscente possa dimettersi prima del voto di sfiducia in Parlamento, per impedire la nomina automatica del leader socialista.

IL PREMIER NON E' IN AULA

Intanto è polemica sull'assenza in aula stamane di Rajoy. Anche ieri, giorno del dibattito della mozione, il primo ministro aveva trascorso tutto il pomeriggio lontano dall'aula.

CHI VOTERÀ A FAVORE DELLA SFIDUCIA

Il voto, previsto in tarda mattinata, è atteso superare il quorum dei 176 seggi, a favore della sfiducia, grazie all'appoggio di: PSOE (83 deputati), Podemos (67 seggi), di Esquerra republicana (9), PDeCat (8), Partito nazionalista basco (5), Compromis (5), Bildu (2). Contro la mozione voteranno i popolari del presidente uscente (137 seggi) e i centristi di Ciudadanos (32 seggi).