(Teleborsa) - "Da novembre scadono i termini per recuperare i conti dormienti". Lo annuncia in una nota il Ministero dell'Economia e delle Finanze, esattamente 10 anni dopo l'istituzione, nel 2008, del Fondo Rapporti Dormienti, al cui interno sono confluiti conti correnti, libretti bancari e postali inutilizzati per almeno 20 anni.

La prescrizione preclude ai legittimi detentori e ai loro eredi di recuperare somme di denaro, non inferiori a mille euro, depositate presso le banche e non toccate da almeno un decennio. Il meccanismo prevede un aggiuntivo ed ulteriore termine decennale entro il quale si può richiedere allo Stato il rimborso di tali somme, temporaneamente depositate presso il già citato fondo.

Nel novembre prossimo cadranno in prescrizione i primi rapporti confluiti nel fondo nel 2008, scadendo così i termini per l'esigibilità delle somme. Si tratta di oltre 670 milioni di euro, al netto di eventuali richieste di rimborso, pronti a diventare un tesoretto non indifferente per le casse dello Stato. Gli interessati potranno verificare tramite la banca dati della Consap, una controllata del MEF, l'eventuale presenza di conti dormienti intestati a loro o ad un congiunto.