(Teleborsa) - Il primo contratto collettivo di lavoro dei piloti italiani Ryanair firmato col sindacato ANPAC (Associazione Nazionale Piloti Aviazione Commerciale), fondata il 4 dicembre 1952, non piace proprio a Filt CGIL e Uiltrasporti che definiscono sarcasticamente l'accordo "più che un contratto un regolamento aziendale". E aggiungono: "Siamo ben lontani da un contratto collettivo, in quanto non è regolato dal diritto italiano ma da quello irlandese".
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Secondo le due organizzazioni sindacali, inoltre, l’accordo raggiunto non garantisce libertà di affiliazione sindacale, impedisce, per la durata del contratto, ai lavoratori di aderire a iniziative sindacali, obbliga i piloti al pagamento della propria divisa di lavoro, non assicura agli equipaggi il pasto a bordo durante il servizio e consente la sottoscrizione di contratti paralleli da parte di agenzie interinali, oltre ad essere ampiamente insufficiente l’investimento messo in campo dall’azienda in materia di salario e previdenza".

"Per questo – affermano Filt CGIL e Uiltrasporti – abbiamo inviato una comunicazione di diffida alla compagnia e all'ANPAC ad applicare tale contratto nei numerosi punti che risultano peggiorativi dello status quo e della normativa nazionale di riferimento, e nei prossimi giorni proclameremo, dopo quello dello scorso 25 luglio, un nuovo sciopero di piloti ed assistenti di volo di Ryanair, basati in Italia, contro questo accordo e per l’avvio, finalmente, di una trattativa seria con tutte le organizzazioni sindacali rappresentative dei lavoratori Ryanair".