(Teleborsa) - A due colori l'andamento dei prezzi alla produzione italiani relativi al mese di settembre. L'ISTAT stima per l'indice dei prezzi alla produzione dell'industria un aumento congiunturale dello 0,4% mentre su base annua si registra una crescita del 4,7%.

Ad agosto il dato aveva mostrato un +0,4% su mese e un +4,4% su anno.

Nel trimestre luglio-settembre, si stima un incremento del 2,1% sul trimestre precedente. La dinamica congiunturale dei prezzi è più sostenuta sul mercato interno (+2,8%) rispetto a quello estero (+0,3%).

Il settore manifatturiero che registra il più ampio aumento tendenziale è la fabbricazione di prodotti petroliferi raffinati (+15,7% sul mercato interno, +33,5% in area euro e +27,8% in area non euro). Il settore della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica è in diminuzione tendenziale in tutti i mercati (-0,8% sul mercato interno, -1,0% area euro e -2,3% aerea non euro); si riscontra inoltre una flessione per i prodotti farmaceutici sul mercato estero che coinvolge entrambe le aree (-1,7% area euro e -1,0% area non euro).

Per quanto riguarda l’indice dei prezzi alla produzione delle costruzioni per gli edifici residenziali, a settembre si stima che l’indice decresca dello 0,1% su agosto ed aumenti dell’1,6% su base annua.

"A settembre 2018 i prezzi dell’industria continuano a crescere su base annua, spinti dalle dinamiche positive dell’energia e dei beni intermedi. La crescita tendenziale è più intensa sul mercato interno (la più alta da novembre 2011) sebbene, al netto del comparto energetico, l’aumento sia in linea con quelli delle aree di esportazione euro e non-euro. Con riguardo all’industria delle costruzioni, la dinamica dei prezzi alla produzione prosegue sul sentiero di crescita avviatosi da gennaio 2017" ha commentato l'ISTAT.

(Foto: Max Larochelle on Unsplash)