(Teleborsa) - Alla fine del 2018 sono ben 600 mila, circa il 9,9% del totale, le imprese straniere nel nostro Paese, confermando il fenomeno come un'importante componente strutturale del tessuto imprenditoriale italiano. Di queste circa l'80% sono micro-imprese individuali.

A registrare i dati relativi agli insediamenti a livello comunale di attività economiche guidate da persone immigrate è il lavoro congiunto di Unioncamere-infoCamere, sulla base dei registri delle Camere di Commercio.

A non essere ancora stati assediati da alcuna attività del genere, al 31 dicembre dello scorso anno, erano solo 400 Comuni italiani mentre tra i restanti 7500 Comuni che compongono il nostro territorio, più di 100 quelli in cui si contano oltre 500 attività economiche straniere, concentrate principalmente nell'hinterland di Roma, Milano, Napoli e Firenze.

Il Registro delle imprese mostra anche che tra i 107 Comuni con più di 500 imprese individuali di stranieri, nella graduatoria per peso percentuale si pone sul podio più alto Casandrino (in provincia di Napoli), con il 58,3% di imprese straniere sul totale delle imprese individuali del territorio, seguito poi da Castel Volturno (Caserta) con il 54,7% e Sesto Fiorentino (Firenze) zona in cui si sfiora il rapporto uno a due (49,7%).

La forte concentrazione di imprese straniere si collega alla prevalenza di una specifica nazionalità di nascita degli imprenditori. Ad esempio, a San Nicola La strada, l'81,6% dei titolari di impresa di immigrati viene dal Senegal mentre a Sesto Fiorentino il 77,1% degli stranieri sono cinesi.