(Teleborsa) - L'industria agricola italiana in prima linea per la lotta ai cambiamenti climatici. Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, in occasione dell’apertura del Climate Action Summit, ha ribadito l’impegno dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (AsviS) - cui fanno parte dieci associazioni tra cui Confagricoltura - nel firmare un documento congiunto sulle linee di azione necessarie per accelerare il passo verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030, firmata dai 193 Paesi dell'ONU nel settembre 2015.

Cruciale il ruolo dell'agricoltura nel contrastare i cambiamenti climatici e, nello stesso tempo, soggetto che ne subisce gli effetti principali (desertificazione, parassiti, eventi atmosferici eccezionali). Malgrado ciò l’agricoltura dell’UE ha aumentato la propria produttività complessiva del 25% dal 1990 ad oggi e nello stesso periodo le emissioni di gas a effetto serra sono state ridotte del 20%.

"In un mondo in cui nel 2050 la popolazione aumenterà del 30% rispetto a oggi - ha detto il presidente di Confagricoltura - e nel quale i cambiamenti climatici si ripercuoteranno sugli ecosistemi e sull'uso del suolo in tutto il Pianeta, l'agricoltura e la silvicoltura dell'UE dovranno non solo fornire cibo, mangimi e fibre sufficienti, ma anche sostenere i settori dell'energia, dell'industria e delle costruzioni".

Giansanti ha prefissato l’obiettivo di "rendere più efficienti e sostenibili i sistemi produttivi migliorando i metodi di lavorazione del suolo, di irrigazione e fertilizzazione" investendo "in ricerca e innovazione, anche digitale". Infine, ha sottolineato l’importanza di pianificare "una nuova strategia sulle biomasse per la produzione di energia elettrica, termica e biocarburanti avanzati ponendole al centro di un importante sviluppo economico dei territori vocati, sia agricoli, sia forestali".

(Foto: Melissa Askew on Unsplash)