(Teleborsa) - A febbraio 2020, i prezzi alla produzione dell’industria registrano un nuovo calo su base mensile (-0,4%) e un ulteriore ampliamento della flessione su base annua (-2,6%, da -2,3% di gennaio). E' quanto rileva l'Istat, segnalando che la dinamica sia congiunturale sia tendenziale dei prezzi è principalmente condizionata dall’andamento dei prezzi dell’energia e in particolare dei prodotti petroliferi raffinati, che registrano ampie flessioni sul mercato interno e sul mercato estero area non euro.

Sul mercato interno i prezzi alla produzione dell’industria segnano un calo congiunturale dello 0,6% e una flessione tendenziale del 3,8%. Al netto del comparto energetico, i prezzi alla produzione dell’industria diminuiscono dello 0,2% su base mensile mentre crescono dello 0,4% su base annua.

Sul mercato estero i prezzi alla produzione dell’industria diminuiscono dello 0,1% rispetto al mese precedente (variazione nulla per l’area euro, -0,2% per l’area non euro) e aumentano dello 0,6% rispetto a febbraio 2019 (+0,1% per l’area euro, +0,9% per l’area non euro).

Nel mese di febbraio 2020, fra le attività manifatturiere, gli incrementi tendenziali più elevati si registrano sul mercato interno per industrie alimentari, bevande e tabacco (+2,2%), industrie tessili, prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici e altre industrie manifatturiere (per tutti e tre +1,2%), sul mercato estero area euro per coke e prodotti petroliferi (+2,8%), computer e prodotti di elettronica (+2,4%) e mezzi di trasporto (+1,3%) e sull’area non euro per i settori computer e prodotti di elettronica (+4,0%), altre industrie manifatturiere (+2,6%) e mezzi di trasporto (+2,4%). Ampie flessioni tendenziali si rilevano per i settori coke e prodotti petroliferi raffinati sul mercato interno (-2,8%) e sul mercato estero area non euro (-4,5%) e metallurgia e fabbricazione dei prodotti in metallo su tutti e tre i mercati (-1,6% mercato interno, -3,1% area euro, -1,0% area non euro).

Per i prezzi alla produzione delle costruzioni, invariati su base mensile, si rilevano dinamiche tendenziali differenziate, lievemente negativa per edifici residenziali e non residenziali (-0,1%) e positiva per strade e ferrovie (+0,5%).