(Teleborsa) - La rinascita dell'economia del settore terziario ha contribuito ad accrescere l'espansione del settore privato nel mese di maggio. Dopo le opportune destagionalizzazioni, l’Indice IHS Markit PMI della Produzione Composita dell’Eurozona ha registrato 57,1 punti, segnando una crescita rispetto a 53,8 di aprile. Il mese di maggio non ha soltanto indicato il terzo mese consecutivo di espansione, ma anche il migliore incremento avutosi da febbraio 2018.

Tale rialzo dell’indice - spiega Markit in una nota - è principalmente dovuto alla notevole accelerazione della crescita dell’attività terziaria. I dati di maggio hanno indicato il secondo aumento mensile consecutivo del settore dei servizi, il migliore in quasi tre anni. Ciononostante, la produzione manifatturiera, seppur registrando la più lenta crescita degli ultimi tre mesi, ha continuato ad aumentare ad un tasso maggiore del terziario.

Dal punto di vista nazionale, l’Irlanda ha guidato la classifica di espansione, toccando il valore più alto in poco più di 21 anni di raccolta dati. Anche la Spagna ha mostrato una forte prestazione, con l’indice migliore in quattordici anni e mezzo, mentre la Francia ha segnato il tasso di crescita maggiore in dieci mesi. La Germania ha indicato un leggero miglioramento della crescita, ma è stata l’Italia che, pur indicando il miglior tasso di incremento in più di tre anni, ha registrato il più debole rialzo netto della produzione del settore privato.
Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit, ha dichiarato: "La ripresa del settore terziario si accompagna all’impennata del settore manifatturiero, il che significa che il PIL del secondo trimestre dovrebbe segnare una forte crescita. Con l’accumulo record delle commesse inevase unito al graduale allentamento delle restrizioni pandemiche in programma nei prossimi mesi, l’espansione del terzo trimestre potrebbe rivelarsi ancora più eccezionale. A preoccupare sempre più - aggiunge - sono i vincoli sulla capacità operativa, sia in termini di carenza di materiale presso i fornitori che di difficoltà ad assumere personale per far fronte al recente rialzo improvviso della domanda. Questo porterà ad un’impennata della pressione sui prezzi, che dovrebbe però moderarsi con il miglioramento delle condizioni degli approvvigionamenti, rimanendo però motivo di preoccupazione per alcuni mesi, specialmente se la carenza di manodopera dovesse provocare aumenti salariali".