Un miliardo e mezzo di investimenti con forti contenuti green. Quali i punti chiave del piano di sviluppo di Aeroporti di Roma?
"Prima di tutto lo sviluppo della capacità dell'aeroporto di gestire in modo efficiente, e favorevole ai passeggeri, flussi di passeggeri che prevediamo aumenteranno via via che si uscirà dalla pandemia. Aeroporti di Roma come sistema aeroportuale è in grado di gestire al meglio questi questi flussi di passeggeri e punta a far sì che si trovino bene in aeroporto e possano muoversi nel modo più semplice possibile. Il secondo punto è rappresentato da forti contenuti green. Siamo il primo proposto che si pone l'obiettivo di azzerare le emissioni di CO2 dell'aeroporto entro il 2030, con 20 anni d'anticipo sull'obiettivo generale di zero emissioni dell'Europa. Puntiamo ad attrezzarci per fornire agli aerei carburanti il più sostenibili possibile con contributi sempre maggiori di biocombustibili che riducano le emissioni degli aerei. Vi è poi tutto il tema dell'accessibilità all'aeroporto: quindi trasporto su ferro da potenziare e trasporto su gomma sostenibile con
colonnine elettriche in aeroporto per il rifornimento delle automobili elettriche. Tutto questo fa parte di un piano di
sviluppo che aeroporti di Roma si dà investendo un miliardo e mezzo nei prossimi cinque anni".
Come vede la ripresa anche alla luce del lancio di Ita?
"In questo momento abbiamo dei segnali di ripresa importanti anche se ci vorrà tempo. Tutti gli istituti internazionali prevedono che il traffico aereo tornerà ai livelli del 2019 intorno al 2024 -'25. Dobbiamo, quindi, sapere che ci attende ancora un periodo di difficoltà ma noi
ci attrezziamo per consentire di sostenere la ripresa. In tale scenario il Giubileo del 2025 sarà una forte spinta alla ripresa di viaggi e di
traffico in particolare proprio sul sistema aeroportuale romano. Questo rappresenta un obiettivo importante al quale stiamo finalizzando una serie di investimenti".