(Teleborsa) - Nel terzo trimestre del 2021 l'Istat stima che il prodotto interno lordo (PIL), corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia aumentato del 2,6% rispetto al trimestre precedente, rispetto al +2,7% del trimestre precedente e attese per un +2%. La variazione è del +3,8% in termini tendenziali, dopo il +17% del trimestre precedente (su cui incideva il confronto con livelli particolarmente bassi del 2020) e il +3% atteso dal mercato.

Il terzo trimestre del 2021 ha avuto tre giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al terzo trimestre del 2020, sottolinea l'istituto nazionale di statistica.

La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell'agricoltura, silvicoltura e pesca e di un aumento sia in quello dell'industria, sia in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente estera netta. La variazione acquisita per il 2021 è pari a +6,1%.