(Teleborsa) - Standard & Poor's ha alzato le stime sul prezzo di petrolio e gas per il 2022 ed il 2023, a causa del "persistere di problemi di natura geopolitica e delle forniture". Un'azione che sconta oggi soprattutto gli effetti della guerra in Ucraina e delle sanzioni imposte alla Russia che rischiano di bloccare le forniture di gas e petrolio all'Ue.

Secondo gli analisti dell'agenzia i rating il prezzo del gas naturale si manterrà elevato nei prossimi due anni, poiché Paesi europei stanno cercando di ridurre la propria dipendenza dal gas naturale russo e di aumentare l’approvvigionamento di gas naturale liquefatto (LNG) dagli Stati Uniti. Inoltre, le "riaperture" a livello globale e la transizione energetica verso fonti di energia alternative continueranno a mantenere prezzi del gas più alti.

I prezzi del petrolio si manterranno volatili, poiché gli acquirenti del petrolio russo stanno guardando ad altre possibili fonti di approvvigionamento e le restrizioni Ue entreranno in vigore il prossimo 15 maggio. C'è da considerare però che i lockdown in Cina, per effetto della risalita dei contagi, continuano a controbilanciare le preoccupazioni sulla carenza di forniture dalla Russia.

Per quanto riguarda il gas, S&P ne rivisto al rialzo il prezzo indicativo per il 2022 della qualità Henry Hub a 5,75 dollari da 4,75 USD e della qualità canadese AECO a 4,25 da 3,50 USD, mentre ha confermato il prezzo indicativo del contratto future olandese TTF a 30 dollari. Per il 2023 indica un rialzo dell'Henry Hub a 4,25 da 3,75 USD, e dell'AECO a 3,25 da 3 USD, e del TTF a 25 da 18 dollari. Confermate invece le previsioni per il 2024 e oltre eccetto per il TTF che viene rivisto a 15 da 12 dollari.

Per il petrolio il prezzo del WTI è stato rivisto al rialzo a 85 da 80 dollari nel 2022 ed a 70 da 65 dollari nel 2023,mentre quello del Brent viene rivisto a 90 da 80 dollari er il 2022 ed a 75 da 65 dollari per il 2023. Confermati a 50 e 55 dollari i prezzi rispettivamente del WTI e del Brent dal 2024.

Pur prevedendo che le stime più elevate sui prezzi porteranno nel breve termine a un miglioramento del rating dei produttori di petrolio e gas, S&P mantiene l’attenzione sulle politiche finanziarie degli emittenti investment-grade e sull’utilizzo che intendono fare di qualsiasi flusso di cassa aggiuntivo nei prossimi due anni. Molti emittenti speculative-grade - sottolinea - hanno già profili di credito molto robusti, con rating bloccati in attesa di un miglioramento dei loro profili di rischio. Di conseguenza, S&P non si attende che eventuali cambiamenti sul breve termine dei prezzi oil&gas si traducano in upgrade diffuso del comparto E&P (exploration&production).