(Teleborsa) - Ariston, gruppo attivo nelle soluzioni rinnovabili e ad alta efficienza per il riscaldamento dell'acqua e degli ambienti, ha registrato ricavi netti pari a 552,1 milioni di euro nel primo trimestre del 2022, in crescita del 23,8% rispetto ai 445,9 milioni di euro conseguiti nel primo trimestre del 2021 grazie alla forte performance in tutte le divisioni e aree geografiche. L'EBITDA adjusted è pari a 70,1 milioni di euro, con una crescita del 14,5% rispetto ai 61,2 milioni dello stesso periodo dello scorso anno, con una diminuzione del margine sui ricavi netti dal 13,7% al 12,7%. L'EBIT adjusted è stato pari a 50,1 milioni di euro, in crescita del 15,6% (margine dal 9,7% al 9,1%).

Il Free cash flow del periodo è stato pari a -45,5 milioni di euro, rispetto ai +10,3 milioni di euro del primo trimestre del 2021. Il gruppo quotato su Euronext Milan spiega che su questa voce hanno inciso un maggiore EBITDA e una migliore "variazione di altre attività e passività", passati però in secondo piano per via di un significativo incremento di capitale circolante per preservare la continuità del business in presenza di "forti perturbazioni delle catene di fornitura e della logistica in tutto il mondo". L'Indebitamento finanziario netto passa da 149 milioni di euro a 20,6 milioni di euro di cassa netta, per via dell'incremento di circolante e all'esborso relativo all'acquisizione di Chromagen.

"È un risultato particolarmente notevole vista la continue e perfino crescenti perturbazioni nelle supply chain e nella logistica in tutto il mondo - ha commentato l'amministratore delegato Laurent Jacquemin - Abbiamo fatto ogni sforzo per ridurne le conseguenze, e ci siamo riusciti grazie all'impegno della nostra squadra, alla flessibilità della nostra presenza globale a gestione centralizzata, e a un accumulo iniziale di capitale circolante per supportare la continuità".