(Teleborsa) - È stata approvata dalla Sezione controllo enti della Corte dei conti la gestione 2020 dell'Agenzia del Demanio, ente pubblico economico sottoposto alla vigilanza del Ministero dell'economia e delle finanze.

Il quadro generale degli ultimi anni – rileva la Corte – mostra il progressivo aumento del valore del portafoglio immobiliare dell'Agenzia (61,2 miliardi di euro), malgrado il progressivo calo del numero degli immobili connesso agli interventi di razionalizzazione (44.623 nel 2016; 43.185 nel 2017; 42.866 nel 2018; 42.718 nel 2019), che si è arrestato nel 2020, con l'aumento complessivo di 280 unità.

Sul fronte degli interventi ricompresi nel PNRR, l'Agenzia si è fatta promotrice, in coordinamento con il Mef, di alcuni progetti legati a un programma straordinario di investimenti per la riqualificazione, la rifunzionalizzazione e la digitalizzazione degli immobili pubblici.

Sono in calo i costi per il personale, in virtù delle minori spese per somministrazioni e straordinari e malgrado i maggiori oneri derivanti dalla parziale realizzazione del piano di nuove assunzioni. Sono state, inoltre, applicate le disposizioni di legge sulla riduzione dei compensi agli organi di amministrazione e di controllo.

L'esercizio 2020 chiude in utile di 1.447.237 euro, a fronte dei 6.020 del 2019, con un incremento non estraneo agli effetti della pandemia e legato anche all'aumento dei ricavi per l'accertamento dei corrispettivi connessi al Manutentore Unico.

Il valore della produzione 2020 (475.920.954 euro) resta pressoché invariato rispetto ai 476.220.561 del 2019. I costi della produzione (470.118.046 nel 2020; 471.798.946 nel 2019), sono in calo dello 0,4%, con un patrimonio netto in aumento sino a 329.239.054 euro, rispetto ai 327.791.816 del 2019.