(Teleborsa) - Ha fatto tappa a Bologna, oggi, il roadshow dedicato al territorio per diffondere e promuovere la cultura della gestione dei cyber risk tra le aziende di piccole e medie dimensioni, con la presentazione del Rapporto Cyber Index PMI Emilia-Romagna. Cyber Index PMI realizzato da Generali e Confindustria, con il supporto scientifico dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection della School of Management del Politecnico di Milano e con la partecipazione dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, evidenzia e monitora nel tempo il livello di conoscenza dei rischi cyber all’interno delle organizzazioni aziendali e le modalità di approccio adottate dalle stesse per la gestione di tali rischi. L’evento è il terzo focus territoriale dell’anno in corso, dopo la tappa dedicata alla Toscana e quella all’Umbria.

“Oggi siamo in Confindustria Emilia a Bologna per mettere a disposizione delle imprese associate il nostro know-how e la consulenza di valore, distintiva ed efficiente della nostra Rete. Vogliamo contribuire in maniera concreta a diffondere tra le PMI la cultura del cyber risk, e a sensibilizzare circa l’importanza dell’adozione di adeguati sistemi di protezione, oltre a sistemi assicurativi innovativi. È così che teniamo fede all’ambizione di Generali: essere Partner di Vita delle persone in ogni momento rilevante", ha dichiarato Claudio Arni, Responsabile Sviluppo Offerta – Marketing & Distribution di Generali Italia.




“Siamo a fianco delle imprese e delle PMI per permettere agli imprenditori e ai propri addetti di comprendere quali possano essere i rischi legati alla digitalizzazione. Oggi per quasi tutte le imprese la digitalizzazione è una strada obbligata per innovare e competere sui mercati, ma espone le stesse a una vulnerabilità che molto spesso viene sottovalutata. Riconoscere quindi l’importanza di adottare pratiche avanzate di prevenzione e sicurezza informatica, e investire anche in questa direzione, risulta una vera e propria leva di competitività perché non solo permette di proteggere i propri dati aziendali, ma garantisce la fiducia e i rapporti con i propri stakeholders. L’obiettivo che ci siamo dati è alzare sempre più il livello di attenzione alla prevenzione e ampliare il numero delle imprese al sicuro nella protezione digitale, supportando le aziende, le filiere e l’intera supply chain nella formazione su questi temi", ha affermato Andrea Pizzardi, Presidente della Piccola Industria di Confindustria Emilia.




Per Luca Nicoletti, Direttore del Servizio Programmi Industriali, di ricerca e formazione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale "Il rischio cibernetico ha molte facce e riguarda certamente l’esposizione della superficie digitale di ogni organizzazione, ma anche il livello di consapevolezza del rischio percepito da chi le governa e di chi ci lavora. Riteniamo che il Cyber Index Pmi sia l’approccio giusto per favorire questa consapevolezza con l'obbiettivo di arrivare a comprendere meglio i bisogni delle singole imprese, ognuna con la propria specificità territoriale, di mercato, finanziaria e organizzativa. É un punto di partenza per migliorare la postura cibernetica delle PMI, rispetto al quale l’ACN vuole dare un contributo anche attraverso la conoscenza della disponibilità delle fonti di finanziamento pubbliche accessibili per ridurre il rischio stesso"