(Teleborsa) - Lunedì nero per Tokyo e il resto dell'azionario asiatico, che scontano inevitabilmente la pessima lettura delle statistiche sul mercato del lavoro in USA diffuse venerdì.

Apprendere che la prima potenza ecoomica al mondo non è stata in grado di creare ad agosto nemmeno un nuovo posto di lavoro non ha fatto che rafforzare ulteriormente i timori per un marcato rallentamento della ripresa economica mondiale.

A peggiorare il tutto è poi arrivato oggi il dato sul PMI di Hong Kong, scivolato a quota 47,8 punti rispetto ai 51,4 di luglio, ben sotto la soglia che separa l'espansione dalla contrazione (50 punti).

In Giappone l'indice Nikkei termina così con un calo del 2,01% a 8.771 punti, mentre il più ampio Topix lascia sul parterre l'1,99% a 754 punti.

A pesare sul listino soprattutto i titoli legati al comparto finanziario, trascinati al ribasso da Nomura Holdings. La sua filiale statunitense è stata inserita dalle autorità nella lista delle 17 banche indagate per la vendita di titoli legati alle ipoteche.

Pessimi anche i tech, che per primi scontano i timori di una recessione.

Tra le altre big asiatiche, Hong Kong arretra del 2,17%, Taiwan del 2,65%, Seoul crolla con un -3,93%. Male anche Bangkok -1,07%, Singapore -2,94% e Shanghai -1,83%. In controtrend Jakarta -1,62%.