(Teleborsa) - American Express, o meglio alcuni suoi funzionari, finiscono nel mirino dei giudici pugliesi, per l'ipotesi di usura. Il Gup di Trani Francesco Messina ha infatti rinviato a giudizio cinque dirigenti del colosso delle carte di credito, con l'accusa di usura e truffa continuata ed aggravata ai danni dei cittadini della provincia di Barletta-Andria-Trani in Puglia.
L'inchiesta della Procura pugliese, iniziata nel 2008, non riguarda le tradizionali carte di credito, vale a dire quelle in cui si paga il saldo il mese successivo, bensì le carte di credito revolving, ovvero quella tipologia di carte che consente di pagare l'importo a rate mensili. In sostanza, gli inquirenti hanno accertato che sui prestiti concessi attraverso la Gold Credit Card venivano applicati interessi usurari.
Immediata la risposta della società, che nega la veridicità di queste accuse, spiegando nel dettaglio i fatti. American Express, affermando che non c'è stata alcuna "violazione di legge sulle carte revolving" e che non sono state mai applicate condizioni da usura, ha chiarito che i fatti contestati "riguardano le penali di mora applicate alle carte di credito revolving di poche unità di titolari, che non sono stati in grado di pagare nei tempi previsti gli importi come indicato nei loro estratti conto".
American Express ricorda anche di aver deciso, quattro anni fa, di riaccreditare a tutti i titolari di carte revolving inadempienti gli importi addebitati a titolo di penali di mora, fin dalla loro introduzione nell'ottobre 2006.
Carte American Express a tassi da usura? La società contesta le accuse
11 aprile 2014 - 16.38