(Teleborsa) - Si chiamano "sakk", al singolare "sukuk" e sono certificati di investimento conformi alla Sharia, la legge islamica tradizionale, che non contempla il prestito a interesse.

Si possono considerare come l'equivalente, per la finanza islamica, delle obbligazioni.

A differenza delle obbligazioni, i sukuk devono corrispondere ad un progetto ben definito, di solito immobiliare o infrastrutturale. Quindi, mentre un'obbligazione convenzionale rappresenta un titolo a garanzia di un debito da onorare, i sukuk sono certificati che rappresentano una quota parte di una proprietà a garanzia di un debito (sukuk murabaha), di un asset (sukuk al ijara), di un progetto (sukuk al istisna), di un affare (sukuk al musharaka) o di un investimento (sukuk al istithmar).

I profitti scaturiscono dai guadagni che tale progetto genera.

Il "Sukuk", giuridicamente, può essere classificato come un titolo, di proprietà di un attivo, che genera flussi finanziari.