(Teleborsa) - La decisione di rinviare a marzo il giudizio dell'UE sui conti pubblici di Italia, Francia e Belgio "non è un appuntamento di indulgenza, ma di verità". Lo ha detto il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici spiegando che su questi tre Paesi la Commissione europea e' stata più "severa" nei suoi moniti sui conti pubblici, mentre complessivamente su sette Stati si sono evidenziate possibili rischi di inadempienze del Patto sui conti.

Durante una audizione al parlamento europeo, Moscovici ha spiegato che la Commissione europea "è consapevole delle difficoltà che attraversa l'Italia, che e' stata in recessione per diversi anni e ora si trova in un contesto di "bassa crescita e inflazione". "Ne teniamo conto nelle nostre valutazioni", ha assicurato il commissario, ricordando che lo sforzo di correzione previsto dall'Italia nel bilancio previsionale 2015 resta "al di sotto degli obiettivi di medio termine" previsti dalle regole UE.

"Non siamo fautori di una flessibilità a oltranza, non siamo a favore di una nuova flessibilità, il limite è fissato dal Patto di Stabilità e Crescita" ha detto ancora Moscovici aggiungendo: "Non sono a favore di una interpretazione creativa delle regole, ma nel documento di gennaio spiegheremo quale è la flessibilità autorizzata".