(Teleborsa) - L'Italia è in uscita dal tunnel della recessione economica. Il PIL tornerà positivo nel primo trimestre del prossimo anno con una crescita dello 0,2% seguita da un consolidamento nel 2016.

E' quanto stima il Centro Studi di Confindustria (CSC), nel suo rapporto "Scenari economici" in cui tuttavia taglia le stime sulla crescita per quest'anno: -0,5% da -0,4% stimato lo scorso settembre. L'inflazione, secondo il CSC, resterà bassa nel 2014 e nel 2015 con una dinamica annua che si attesterà allo 0,2%. Prezzi in risalita dal 2016 allo 0,6%.

Gli industriali definiscono, poi, la corruzione una "zavorra per lo sviluppo", un vero "freno per il progresso economico" e civile. "Se il Paese riuscisse a ridurla ai livelli della Spagna, il suo tasso di crescita annuo aumenterebbe di 0,6 punti percentuali".

Gli economisti di Confindustria lanciano "l'allarme lavoro" affermando che il mercato "resta debole" e sottolineando che in Italia sono 8,6 milioni le persone a cui manca lavoro, totalmente o parzialmente.

I redditi degli italiani sono ai livelli del 1997 con una perdita di 3.700 euro per abitante dal 2007 (-12,3%). Per Confindustria il regresso ha comportato la rinuncia a sei settimane l'anno di consumi.