(Teleborsa) - L'economia russa è cresciuta inaspettatamente nel quarto trimestre 2014, poco prima dello scoppio della crisi valutaria che si è impossessata della nazione.

Il Prodotto Interno Lordo (PIL) si è ha ampliato dello 0,4% rispetto all'anno precedente, dopo un aumento dello 0,9% visto nel trimestre precedente. Lo ha detto il Servizio di Statistica federale di Mosca, oggi, citando una stima preliminare.

Le stime sono del tutto inaspettate e al di sopra della media, molto vicina allo zero, desunta da un sondaggio condotto da Bloomberg tra un panel di autorevoli analisti. Il PIL per l'intero 2014, sarebbe quindi aumentato dello 0,6%, confermando pienamente le prime valutazioni fatte nel mese di gennaio.

L'economia del più grande esportatore mondiale di materie prime energetiche è però in frenata a causa del crollo di quali il 50% dei prezzi petroliferi e per la peggiore crisi del rublo dal 1998, che hanno portato la Russia sull'orlo di una recessione.

Le sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dall’Unione europea per il conflitto in Ucraina, oltre alla difficoltà di accesso ai mercati finanziari internazionali, hanno costretto le autorità di Mosca a drastici tagli di spesa e ad aumentare, in piena emergenza, il tasso di interesse nel mese di dicembre.

"L'economia sta gradualmente entrando in una recessione", ha detto Vladimir Tikhomirov, capo economista presso BCS Financial Group a Mosca. "E 'difficile dire quando assisteremo ad una inversione. Mi aspetto però che ciò possa accadere nel corso dei prossimi tre-sei mesi”.