(Teleborsa) - Nemmeno Euripide avrebbe saputo fare di meglio. Alludendo all'ostruzionismo del governo greco nei confronti dei creditori internazionali, gli analisti si chiedono cosa potrà accadere se i negoziati dovessero avere un tracollo.

"Noi tedeschi stiamo considerando qualsiasi implicazione", ha detto il ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble, esortando il capo del governo greco, Alexis Tsipras, a cessare di dare false speranze al suo popolo. L’economista di UniCredit, Erik Nielsen, dice che potrebbe essere solo una questione di tempo e in caso di azzeramento delle casse greche, Tsipras si vedrebbe costretto a stampare una nuova moneta, uscendo di fatto dall’euro.

L'adozione dell'euro doveva essere considerata un biglietto di sola andata, non dovendo prevedere alcun precedente giuridico e nessuna possibilità di uscita dal sistema.

I prossimi passi che la Grecia dovrà fare a breve non lasciano dubbi sulla questione e saranno quelli di rimanere nell’euro o avviarsi verso un divorzio catastrofico. Le mezze misure non sono più prese in considerazione dai vertici istituzionali europei.

Altrettanto chiaro è cosa verrà detto al mondo in una eventualità del genere, non appena la Grecia avrà deciso di entrare in una vita economica ultraterrena.

I messaggeri che dovranno comunicare questa nefasta possibilità sono già stati decisi e tra gli altri, includono lo stesso Tsipras, la Banca Centrale Europea, il presidente dell'Unione europea Donald Tusk e il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker.