(Teleborsa) - L'incontro governo-sindacati sul destino di Versalis, accompagnato da un sit-in di protesta di circa 150 lavoratori, si è concluso con una decisione importante: un tavolo permanente al Ministero dello Sviluppo economico (Mise).

Il ministro, Federica Guidi, ha incontrato i sindacati di categoria e Salvatore Sardo, responsabile Chimica e Raffinazione dell'Eni, che controlla Versalis, per tentare di sciogliere il nodo della vendita degli stabilimenti che rischierebbe di compromettere il futuro della chimica in Italia.

Federica Guidi, ricordando che "Eni è una società partecipata ma autonoma", desidera "che la chimica resti italiana e ci attiveremo che il soggetto sia solido e affidabile".

Insoddisfatti dall'esito dell'incontro al Mise i sindacati, che confermano lo sciopero di 8 ore del 20 gennaio di tutti i lavoratori Eni e Saipem. Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha ribadito che la decisione del cane a sei zampe di vendere Versalis è "una scelta che non condividiamo e che è pericolosa per il Paese", giudicando una "notizia positiva che il governo si sia impegnato a mantenere un tavolo in questa sede. Potremmo interpretarla come la volontà di mettere un qualche paletto in più rispetto a quelli di Eni".