(Teleborsa) - Per nulla preoccupato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, dalle stime di crescita per il 2015 rese note stamane dall'Istat, rivelatesi leggermente più basse di quanto previsto dal governo (+0,6% anziché +0,9%).

Quello che conta è "la direzione di marcia, che è una direzione di crescita, dopo tre anni di recessione profonda, confermata per il 2015 e che sarà confermata e rafforzata anche nel 2016", ha spiegato il ministro, rivelando: "avrei preferito vedere un decimale in più invece che uno in meno, ma i decimali contano poco".

"Non sono preoccupato: la riconsiderazione del quadro di finanza pubblica e macroeconomico ovviamente sarà fatta in modo sistematico con il Def in aprile", ha detto Padoan ricordando che "abbiamo un anno di crescita positiva dopo tre anni di recessione; nel 2016 la crescita sarà più forte, e questo in un contesto nel quale l'indebitamento scende e il debito rispetto al PIL comincerà a scendere nel 2016".

In ogni caso "dobbiamo aspettare il dato definitivo", con il ministro appeso alla speranza che possa rivelarsi migliore.