(Teleborsa) - Royal Bank of Scotland non vede luce nemmeno nel 2015. La big bank britannica ha chiuso in rosso per l'ottavo esercizio consecutivo e rinviato la distribuzione del dividendo.
Una notizia, questa, che non è andata a genio agli investitori, a giudicare dall'ondata di vendite che si è scatenata sul titolo.
L'esercizio si è chiuso con una perdita di 1,98 miliardi di sterline, dovuta soprattutto ai 3,6 miliardi di oneri legati a dispute
legali, soprattutto negli Stati Uniti.
Il rosso risulta comunque in miglioramento rispetto al passivo di 3,47 miliardi del 2014.
Al netto degli onero straordinari, gli utili sono pari a 4,4 miliardi di sterline, in forte calo rispetto ai 6 miliardi dell'esercizio precedente a causa del calo dei tassi di interesse.
Da rilevare che ancora oggi la banca è costretta ogni anno a fare accantonamenti per "ripagare" gli errori commessi in passato.
Quanto alla cedola, RBS ha avvisato che il ripristino del dividendo, inizialmente previsto per il primo trimestre del 2017, è stato rimandato a data da destinarsi.
In questo momento le azioni RBS stanno cedendo il 9,22% a Londra, confermandosi ben al di sotto del prezzo pagato dal Governo per rilevare l'84% della banca nel 2008, salvandola dal fallimento.
Attualmente la quota dello Stato è del 73%.
Rosso fisso per Royal Bank of Scotland. Il dividendo diventa una chimera
La banca britannica partecipata dallo Stato ha chiuso l'esercizio in perdita per l'ottavo anno consecutivo e rimandato il ripristino della cedola
26 febbraio 2016 - 11.25