(Teleborsa) - Il Ministero dell'Istruzione ha annunciato lo sblocco del Fondo Unico per le retribuzioni di risultato e posizione dei dirigenti scolastici, ma per il sindacato della scuola, Anief, tale annuncio appare "inadeguato" e "inopportuno".

Secondo il giovane sindacato, non è affatto vero che "i pagamenti prefissati dal Miur per l’anno scolastico corrente" bastano per invertire "il trend negativo che ha caratterizzato la quantificazione delle risorse in passato", come non è vero che "si sbloccano e si risanano le situazioni pregresse consentendo ai dirigenti di recuperare le somme mancanti".

L’ufficio studi Anief ha calcolato che c’è poco da esultare: l’ammontare del Fondo unico nazionale dovrebbe infatti essere notevolmente superiore, tenendo conto delle risorse disponibili prima del blocco degli stipendi stabilito dalla Legge 122/2010 e delle nuove risorse che si sono nel frattempo rese disponibili. Secondo il sindacato, l’incremento per l’anno scolastico 2015/2016, sarebbe dovuto essere pari a quasi 201 milioni di euro, pertanto, la cifra che il Miur avrebbe dovuto stanziare va ben oltre i 163 milioni annunciati.

"Si tratta di un disavanzo importante – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – pari a circa 400 euro al mese in meno, che i dirigenti scolastici verranno a perdere, ovvero 5 mila euro l’anno. I quali si sommano a tutto quello che i capi d’istituto hanno già perso negli anni passati e che l’amministrazione sembra aver messo nel dimenticatoio".