(Teleborsa) - "Il permanere della variazione dei prezzi in territorio negativo ha assunto dimensioni lievemente più contenute rispetto a quelle ipotizzate. Restano concentrati su pochi settori - energetici e alimentari non lavorati - gli impulsi alla riduzione dei prezzi al consumo.

Segnali, questi, che indicano una diminuzione del rischio deflazione anche in virtù del moderato aumento dei prezzi rispetto a febbraio, il primo dopo quattro mesi di discesa". Questo il commento dell'Ufficio Studi di Confcommercio sui dati Istat.

"In termini prospettici, le attuali tendenze, assieme alle sensibili riduzioni delle tariffe di energia elettrica e gas a partire da aprile, confermano, che i primi rialzi tendenziali dell'indice dei prezzi si avvertiranno non prima della prossima estate.

I prezzi deboli favoriscono oggi il potere d'acquisto delle famiglie.

Tuttavia- conclude l'Ufficio Studi di Confcommercio - la mancanza di una forte accelerazione dei consumi e del PIL reale, l'inflazione zero potrebbe contribuire a peggiorare i rapporti deficit-PIL e debito-PIL" .