(Teleborsa) - Il fallito tentativo di golpe in Turchia, pur non turbando i sonni degli operatori borsistici europei, ha avuto ripercussioni pesanti sulla lira turca e sulla borsa di Istanbul, che stamattina ha aperto le contrattazioni regolarmente.

Certamente, il mercato azionario ha aperto in profondo rosso, ma limita l'impatto dell'instabilità politica, evidenziando un calo del 3,69% sull'indice che rappresenta le 100 blue-chips.

Sicuramente, la reazione immediata e decisa del Presidente Erdogan, che ha messo al bando tutti i dissidenti, ha ridato fiato ai mercati finanziari, anche se restano molte perplessità su una vicenda che rischia di avere ripercussioni sull'Europa e che ha minato i rapporti diplomatici fra Turchia e Stati Uniti.

Intanto, ne ha fatto le spese soprattutto la lira turca, che ha segnato nel weekend la performance peggiore dal 2008. La valuta turca è crollata di circa il 4,5% venerdì sera, accentuando poi il calo, ma stamattina ha recuperato terreno, guadagnando il 2,8% a 2,9326 sul dollaro. La moneta turca continua così a subire le ripercussioni dell'instabilità politica, come già accaduto nella calda estate del 2015.

Secondo gli esperti, la Turchia non rappresenta un nuovo choc per i mercati finanziari, sul modello della Brexit, ma va certamente tenuta sotto osservazione, per i rischi geopolitici che contribuiscono a turbare la stabilità delle borse.