(Teleborsa) - Gran brutte notizie giungono dalla Cina, che vede un'economia ancora in fase di rallentamento, a dispetto dei ripetuti stimoli lanciati dalle autorità di Pechino e dalla banca centrale. Il sostegno alla liquidità e le riforme non sono serviti a scaldare la prima economia asiatica, che rappresenta un indicatore chiave dello stato dell'economia globale.

Secondo l'ufficio statistico cinese, la produzione industriale a luglio è cresciuta solo del 6%, registrando una robusta frenata rispetto al 6,2% di giugno e deludendo le attese degli economisti che indicavano un aumento del 6,1%.

Frena anche il commercio al dettaglio, che mostra una crescita del 10,2%, ben lontana dal 10,6% registrato a giugno e dal 10,5% del consensus.

Nello stesso periodo, gli investimenti sono aumentati dell'8,1%, il tasso di crescita più basso degli ultimi 16 anni ed inferiore all'8,8% atteso dagli economisti.