(Teleborsa) - Segnali di stabilizzazione giungono dall'economia cinese che
nel secondo trimestre registra un crescita del PIL del 6,7% rispetto ai tre mesi precedenti. Su base mensile la crescita è stata dell'1,8%.
Si tratta di una crescita
leggermente superiore alle stime degli analisti e in linea con le previsioni del governo che indicano un range tra 6,5% e 7%.
A trainare l'espansione del Prodotto Interno Lordo è stata
la produzione industriale balzata a giugno del 6,2% in accelerazione dal 6% di maggio e
le vendite al dettaglio in forte incremento (+10,6%) ben oltre le attese. Per contro gli investimenti nel settore privato hanno mostrato un nuovo rallentamento che suggeriscono una certa cautela sulla stabilizzazione della crescita del Paese.
"Ciò dimostra che l'economia è sostanzialmente stabile", ha dichiarato
Ding Shuang economista della Standard Chartered Bank. "Il governo è seriamente intenzionato a raggiungere il suo obiettivo di crescita" per il 2016 tra il 6,5% e il ??7%.
Non è poi così ottimista, il Fondo Monetario Internazionale che prevede per la Cina una crescita non superiore al 6% nel 2017. Una previsione che la dice lunga sullo stato di salute di Pechino.
David Lipton, vicedirettore dell’FMI, ha detto che
la Cina crescerà appena del 6%, il prossimo anno, ben sotto il 6,5% stimato in precedenza.