(Teleborsa) - Arrivano aiuti per i lavoratori delle aree in crisi, come Taranto, che è stata messa in ginocchio dalla vicenda dell'Ilva, o Termini Imerese con Fiat e Piombino e Livorno con le acciaierie Lucchini. Bacini di occupazione che sono in profonda crisi e che, in vista dello scader4e di precedenti misure, necessitano di nuovi interventi per non aggravare la situazione del mercato del lavoro italiano.

Il Governo rappresentato dal Ministero del welfare Poletti ed i sindacati, in scia all'intesa raggiunta con Confindusrtria, hanno siglato un accordo per il lancio di un pacchetto di misure, che ha un valore di 235 milioni di euro in ammortizzatori sociali e piani di ricollocamento.

Per i lavoratori delle nove aree in crisi è previsto innanzi tutto un prolungamento di 12 mesi della Cassa Integrazione straordinaria, per le aziende operanti in queste aree che presentino un piano industriale e di ricollocazione.

Arriva anche un ammortizzatore sociale ad hoc a favore dei circa 35-40 mila lavoratori delle nove aree di crisi, che prevede un assegno da 500 euro al mese per 1 anno.

Previste anche le ricollocazioni in base ad un Piano operativo di ricollocazione (Por) o in alternativa l'indennizzo. Infine sono state previste risorse per la formazione, in parte finanziata dagli Enti locali.