(Teleborsa) - La spesa in energia elettrica ha registrato un forte incremento (+9,1%) nel terzo trimestre, riconducibile a due fattori.

Da un lato, un rialzo del 12% dei prezzi della materia prima fissati dall'Autorità sulla base delle previsioni dell'Acquirente unico; dall'altro, si registra un preoccupante aumento del 70% del costo del dispacciamento.

Aumento, spiega Confcommercio, che ha indotto l'Autorità per l'energia ad attivare opportune misure per valutare potenziali abusi nel mercato dei servizi di dispacciamento dell'energia elettrica.

Tra le componenti della bolletta, si registra un livello minimo in termini percentuali del peso del "bene chilowattora" pari al 23,5% a fronte, invece, di un aumento record dei costi di dispacciamento, la cui incidenza sul totale della bolletta è raddoppiata rispetto a un anno fa arrivando a pesare per il 10%.

Complessivamente il peso delle componenti fiscali e parafiscali (oneri, accisa ed imposta sul valore aggiunto) si attesta al 55,7% rispetto ad un'incidenza del 56,8% relativa allo stesso periodo del 2015.

Uno studio effettuato dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre ha rilevato che le bollette italiane di luce e gas sono tra le più care d'Europa.