(Teleborsa) - Il petrolio resta in battuta sui mercati internazionali, vicinissimo ai massimi degli ultimi tre mesi, anche se caratterizzato da una elevata volatilità.

Le quotazioni per ora non sembrano aver risentito dell'aumento della produzione di Iran, Libia e Nigeria, registrato negli ultimi giorni, in contrasto con la decisione dell'OPEC di razionalizzare l'offerta. Pesa invece l'apprezzamento del dollaro, in vista del futuro rialzo dei tassi della Fed.

Il contratto sul Light crude al Nymex di New York lima oggi lo 0,16% a 48,73 dollari al barile, mentre il Brent all'IPE di Londra sale dello 0,18% a 50,98 dollari, sotto i massimi di oggi toccati a 51,37 USD/b. Si allarga così lo spread fra le due qualità di greggio, dato che il Brent rappresenta un benchmark del greggio commercializzato dal cartello.