(Teleborsa) - Mentre continua a nevicare sulle zone del Centro Italia colpite dal terremoto del 24 agosto e del 30 ottobre 2016, si contano le vittime delle scosse di ieri.

4 i morti e 25 i dispersi, tutti ospiti dell'hotel Rigopiano di Farindola, alle falde del Gran Sasso, sul versante pescarese, travolto da una slavina dopo la violenta scossa di ieri. Inizialmente si parlava di 3 persone disperse, ma l'hotel ospitava fra le 20 e le 30 persone, di cui diversi bambini. La struttura alberghiera è crollata causa di una slavina prodotta dalla forte nevicata mentre era in corso lo sciame sismico. Stando ai soccorritori, la struttura si sarebbe spostata di almeno 10 metri dalla sede originaria.
Secondo i soccorritori non ci sarebbero segnali di sopravvissuti.

Ben 100 le scosse di terremoto ieri nella zona dell'Aquila tra le 9,25',40'', la prima di magnitudo 5,1, con epicentro nell'area Est del Parco del Gran Sasso, e le 14,05',01'', con frequenti e continui "intermezzi tellurici" nel maceratese e nel reatino. La scossa più intensa, di magnitudo 5,5, sempre a l'Aquila, esattamente alle 10,14',09''. E poi pomeriggio e serata da tregenda con la terra in continuo movimento, con la gente annichilita dalla paura e stremata dal freddo e dalla stanchezza, quasi sempre priva di ripari sicuri.

"Non si è mai vista una serie di terremoti succedersi con queste modalità, quattro sismi di magnitudo superiore a 5 nell'arco di tre ore - commenta il sismologo Alessandro Amato dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - ed è questo un fenomeno nuovo nella storia recente per le modalità con le quali si è manifestato", anche se per altri non è così. "Il terremoto dell'Irpinia è stato con scosse molto ravvicinate all'inizio - precisa una collega - e poi ancora eventi sismici addirittura per anni". Ma qui in Centro Italia non siamo all'inizio.