(Teleborsa) - Il giorno X è arrivato. La Consulta deciderà oggi in merito alla legittimità della legge elettorale nota come Italiucum, per presunti vizi di costituzionalità, sollevati da ben 5 ordinanze dei tribunali di Messina, Torino, Perugia, Trieste e Genova. Oggi i giudici costituzionali annunceranno le decisioni.

I presunti "vizi" sollevati in tempi diversi da un pool di avvocati, ma riuniti in un unico calendario dal Presidente dlela Corte costituzionale, Paolo Grosso, riguardano una serie di aspetti dell'Italicum: premio di maggioranza, ballottaggio, capolista bloccati, apparentamenti.

Per quanto riguarda il premio di maggioranza (340 seggi) riconosciuto a chi conquista almeno il 40% dei voti, viene contestata la metodologia di calcolo sui votanti e non sugli aventi diritto., oltre

Quanto al premio per il ballottaggio, vengono contestati dai vari tribunali diversi aspetti: l'assenza di una soglia minima di votanti, la clausola di sbarramento alle liste che non hanno superato il 3%, il divieto di apparentamenti e coalizioni fra i due turni di votazione.

Ed altri vizi riguardano i capolista bloccati, laddove altri vengono scelti con preferenza, la facoltà dei capolista eletti in più collegi di scegliere il collegio in base a ragioni di opportunità personale e, infine, la clausola che l'Italicum si applicherà solo alla Camera, indipendentemente dall'esito del referendum costituzionale, che come sappiano è stato un flop della riforma voluta da Renzi.