(Teleborsa) - Il settore dei pneumatici ricostruiti costituisce una grande risorsa per l'economia europea, sia in termini ambientali che di occupazione. Tuttavia tra il 2010 e il 2015 questo mercato in Europa ha fatto registrare una notevole contrazione, passando dal 37% al 30% del totale degli scambi.

Durante il periodo considerato, nei cinque maggiori Paesi dell'UE sono stati 3.200 i posti di lavoro persi nel comparto. Il calo è dovuto alla concomitanza di diversi fattori, dalle difficoltà del settore dell'autotrasporto alla crescente concorrenza sul mercato di pneumatici nuovi a basso costo (impossibili da recuperare).

Secondo l'Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici), l'impatto occupazionale complessivo è stato di 32.000 posti di lavoro (di cui 19.000 nei cinque maggiori Paesi dell'UE), con un contributo al PIL di 1,9 miliardi di euro.

Il processo di ricostruzione - ricorda l'associazione - consente di far risparmiare il 70% delle materie prime e di limitare le emissioni di CO2 e particolato rispettivamente del 24 e del 21%.