(Teleborsa) - Vacanze ormai agli sgoccioli e milioni di italiani pronti a tornare a lavoro. E per chi un lavoro ancora non l'ha trovato? In arrivo buone notizie perché avranno nuove opportunità di lavoro, grazie alla ripresa delle attività produttive e della riapertura delle scuole, ma anche di un contesto economico certamente migliore rispetto all'anno precedente anche se ancora molto lontano dai livelli precrisi.

Secondo il rapporto dall'osservatorio statistico dei consulenti del lavoro, "Le opportunità occupazionali dopo il periodo estivo", sono settembre e gennaio i due mesi in cui le imprese assumono il maggior numero di lavoratori.

Negli ultimi tre anni, nei mesi di settembre e ottobre si registra in media più del 21% delle assunzioni annuali, circa 725mila posti di lavoro, senza considerare la quota dell'occupazione in somministrazione. Il report contestualizza questi picchi di assunzione: il settore pubblico concentra la gran parte delle assunzioni a settembre (44,2%), in concomitanza con l'inizio dell'anno scolastico, mentre i datori di lavoro agricoli effettuano quasi un terzo delle assunzioni a gennaio (29,7%), con i cicli di produzione del settore.

Inoltre, il lavoro domestico ha un forte incremento a ottobre (11,9%) per i servizi di assistenza e pulizia per le famiglie, che rientrano dal periodo di ferie estivo. Il settore privato, invece, negli ultimi tre anni ha fatto registrare tra settembre e ottobre l'assunzione in media ogni anno di 400mila unità di lavoro.

L'IDENTIKIT DELLE FIGURE PROFESSIONALI PIU' RICHIESTE - Si tratta di professioni mediamente qualificate, che ricomprendono le professioni qualificate come dipendenti nelle attività commerciali e nei servizi, gli artigiani e gli operai specializzati, le professioni esecutive di ufficio e i conduttori di impianti, di macchinari e di veicoli. Questo insieme di professioni rappresenta i due terzi del totale delle unità di lavoro che saranno assunte nei mesi di settembre e ottobre, con una netta prevalenza di personale molto giovane (50mila fino ai 24 anni) e giovane (79mila fra i 25 e i 34 anni).