(Teleborsa) - Il Presidente francese Emmanuel Macron torna sul tema del lavoro, stavolta per criticare le norme europee sul lavoro distaccato, che permettono alle aziende di distaccare lavoratori provenienti da paesi a basso reddito in Stati dell'Unione continuando a pagare i contributi sociali nel paese d'origine.

L'occasione è stata offerta da un incontro a Salisburgo con il cancelliere austriaco Christian Kern, proprio per promuovere un ammorbidimento del testo della direttiva europea, che stando a quanto dichiarato dal collega austriaco "favorisce il dumping sociale".

Il tema era stato uno dei principali della sua campagna elettorale, ma è tornato d'attualità in un momento in cui il leader francese sta mettendo a punto la sua vasta riforma del lavoro, il Jobs Act transalpino, a dispetto della vittoria "risicata" alle ultime elezioni.

Proprio ieri, Macron ha chiesto al suo ministro del lavoro, Muriel Penicaud, di chiudere in poco tempo la riforma, dopo aver ottenuto il permesso dal parlamento di legiferare mediante decreto.

La riforma dovrebbe essere ultimata entro il 31 agosto e già si preannuncia una "rivoluzione francese" del lavoro, tanto che la stessa Penicaud poreannuncia che l'impatto si farà sentire anche su altre grandi economie manifatturieri dell'Area Euro.