(Teleborsa) - Gli imprenditori lanciano l'allarme dopo l'incidente ferroviario di Rastatt, nella valle del Reno, che ha interrotto per almeno 7 settimane i collegamenti commerciali tra Italia e Centro Europa.

Il blocco del 12 agosto, spiega l'associazione nazionale delle imprese di trasporti automobilistici di Confindustria (ANITA), è stato provocato da un incidente costruttivo che ha comportato l’abbassamento dei binari in entrambe le direzioni. Tuttavia quest'ultimo ancora non ha dispiegato pienamente i suoi effetti sulle aziende nazionali (in particolare quelle che effettuano trasporti intermodali) a causa del ridotto traffico di merce di questo periodo.

Ma con la riapertura delle fabbriche e l'aumento del volume del traffico la situazione è destinata a cambiare. Infatti l'associazione spiega che "Il 70% dell'export italiano passa attraverso le Alpi, e l'interscambio con il nord della Germania e il Benelux attraversa per la maggior parte la Svizzera con il sistema combinato ferrovia/strada".

Per sostituire i tratti sui binari si calcola che sarebbero necessari almeno 20.000 TIR la settimana. Perciò le previsioni sono a tinte fosche per l'export italiano, con conseguenze che spaziano da "catene di montaggio ferme per la mancanza del necessario materiale, ritardi nelle consegne e aumento dei noli".

È stato chiesto un intervento immediato del Ministro Delrio, che già da lunedì prossimo ha promesso l'istituzione di un tavolo di crisi.