(Teleborsa) - Sulle pensioni "siamo ancora su posizioni distanti " e Il Governo ha fatto proposte "ancora non sufficienti" per poter arrivare a un'intesa. Così Roberto Ghiselli e Domenico Proietti, rappresentanti rispettivamente di CGIL CISL e UIL al termine dell'incontro tecnico a Palazzo Chigi sulle pensioni.

Le parti che si sono già incontrate nei giorni scorsi si rivedranno ancora giovedì 9 novembre.

Il Governo, ribadendo che il meccanismo che lega l'uscita dal lavoro all'aspettativa di vita non è in discussione, ha fatto un piccolo passo in avanti mettendo sul tavolo una prima proposta sui lavori gravosi.

Lo stop all'aumento a 67 anni dell'età della pensione a cui non si applicherebbe l'automatismo dell'aspettativa di vita, dal 2019 riguarda ora 15 categorie di lavori gravosi. La base da cui l'Esecutivo è partito sono i lavori definiti dall'APE social a cui hanno aggiunti quattro categorie di lavoratori: agricoli, siderurgici, marittimi e pescatori. Una platea di circa 15-20mila persone (10-15% dei lavoratori) che andranno in pensione dal 2019.

Il tema delle pensioni, ieri 7 novembre, è stato uno dei pilastri delle audizioni sulla Legge di Bilancio che si sono svolte durante la giornata alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Dalle audizioni è emerso che Bankitalia e Corte dei Conti non sono disposte a fare passi indietro sulle riforme.